Analisi e riflessioni dopo Udinese-H.Verona 1-2

Finalmente Hellas! In quanti l’abbiamo detto ieri? In una sola giornata il Verona, giocando normalmente, senza strafare ma soprattutto intelligentemente, è riuscito a riprendersi la vittoria e posizioni più tranquille in classifica. I gialloblù sono scesi in campo con l’atteggiamento giusto. Disinvolti e sicuri. Senza quella paura che li ha frenati da 2 mesi a questa parte. Niente di trascendentale, sia chiaro! Ma “quell’osare” è stato sufficiente ad espugnare il Friuli.

Si è partiti bene, cercando di graffiare ma non riuscendoci. Anzi. Il gol lo si è beccato alla prima vera occasione avversaria. Ma anche dopo lo svantaggio, si è rimasti ordinati e sereni. Senza sfilacciamenti. Certi di farcela a prescindere. Un comportamento davvero esemplare. Mandorlini lo stava predicando da alcune giornate ormai: «Se vogliamo qualcosa bisogna andarsela a prendere!». E i suoi uomini questa volta l’hanno ascoltato alla lettera.

4-3-3 o 3-5-2? Al diavolo gli schemi! Conta la mentalità ed il carattere ad animare un’organizzazione diligente con calma invidiabile. Quando fa il proprio dovere, la squadra scaligera si fa rispettare eccome! Anche senza “San Rafael”, tra i pali ci ha pensato Benussi. In difesa mancava Marquez… ed allora? Hanno sopperito Moras e Rodriguez. E pure Marques si è fatto apprezzare. A centrocampo c’era il buon vecchio “ghiaccio bollente” Hallfredsson, sempre elegante e combattivo. Dall’altra parte spazio al “propulsore” Lazaros ed al centro il non sempre impeccabile Tachtsidis, ancora un po’ troppo macchinoso. Ai lati, Martic e Agostini spingevano per quanto potevano e ripiegavano quando necessario. In avanti il duo Toni-Lopez. Il primo, un leone intramontabile; il secondo guizzante, a tratti però in ombra.

Dalla sommatoria vien fuori un mix di grinta e concentrazione equo. Giro palla fluido e preciso, meno leziosità e più aggressione verso gli avversari. Tutti all’incirca sapevano quel che bisognava fare. Il magnifico 300° gol di Toni in carriera era solo il preludio a ciò che si sarebbe verificato un quarto d’ora dopo. E guarda caso, in ogni azione che ha portato alla “resurrezione del Verona”, c’era lo zampino di… Lazzaro… pardon, Lazaros Christodoulopoulos. L’assist al bomber alla fine del primo tempo e la sua bella percussione in avvio di ripresa sono stati determinanti per confezionare l’1-2 finale.

Al termine del match poi, altra compostezza che contraddistingue. Nessuna esultanza esagerata. Si rimane sul pezzo perché la classifica non è ancora del tutto a posto e poi domenica c’è il Chievo. Lo si affronterà con una grande iniezione di fiducia. Consapevoli dei propri mezzi. Ragazzi, il popolo dell’Hellas vi chiede solo di essere sempre così. Visto? Non ci voleva molto! Nessuna richiesta esagerata! Avete dimostrato che le cose le sapete fare. Dunque eseguitele! Tirando sempre fuori gli attributi.

Andrea Faedda
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