Lo chiamavano «el Pibito» e non c’è molto da spiegare: il Pibe era Diego Maradona e a un certo punto, a cavallo del Duemila, si pensava che Javier Saviola potesse emulare «el Diez» più grande di tutti. Lo chiamavano anche «el Conejo», il Coniglio, perché aveva denti sporgenti (oggi meno) e perché era velocissimo. Saviola all’Hellas Verona: sarebbe un po’ come se uno tipo Oscar, adesso al Chelsea, tra dieci e più anni ce lo ritrovassimo all’Atalanta. Saviola, il fenomeno venuto dal passato. Doti tecniche indiscutibili, ma il Coniglio ha il pelo grigio, compirà 33 anni a dicembre. Riuscirà a reggere il ruolo nel tridente di Mandorlini? Pare che sia destinato a giocare largo a destra, dove servono ottime gambe, oltre a piedi buoni (per questo non c’è problema). Nel caso, potrebbe spostarsi verso l’interno, recitare da trequartista come fornitore di assist a Toni, più «vecio» di lui. All’Hellas hanno scelto la linea verde, nel senso del riciclo: recuperare, riadattare, riproporre. «Conejo» vecchio farà buon sugo?

Marco Grillo
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