Contro le zebre campioni d’Italia gli 11 mastini gialloblù si battono come leoni senza però ottenere punti. Era difficile e lo si sapeva. Ma la prova comunque è stata di spessore. Il Verona ha confermato di saper soffrire, di avere una buona retroguardia e di saper approfittare del momento propizio per colpire. Le pecche? Si confermano anche quelle: come era successo nella prima parte della gara contro il Milan, in quella contro la Roma e contro il Sassuolo (subito dopo aver segnato), la punta centrale di riferimento è stata abbandonata a se stessa. Troppi metri di distanza tra Cacia e i centrocampisti, tanto che forse qualche occasione in più la si sarebbe potuta creare e sfruttare meglio alcune ripartenze. Insomma, se da una parte l’Hellas ha limitato i danni, rimanendo molto schiacciato dietro (pressando gli avversari dalla propria trequarti), dall’altra, in fase propositiva è mancato quasi completamente. È vero, di fronte avevi la Juventus! E ci può stare! Si spera però che atteggiamenti del genere, non si ripetano più soprattutto contro squadre del proprio rango (vedi Sassuolo).

Mandorlini manda in campo un 5-4-1 con Rafael in porta; Cacciatore, Gonzalez, Moras, Bianchetti e Agostini in difesa; Romulo, Donati, Hallfredsson a centrocampo, con Jorginho poco più avanzato a dar manforte a Cacia, unica punta. Conte risponde con un 3-5-2 in cui Bonucci è il pilastro della difesa; Pirlo, Pogba e Vidal a fare la differenza là nel mezzo, pronti a sostenere in avanti Tevez e Llorente. Da subito i padroni di casa dettano le regole del gioco ma il Verona si difende con ordine e rischia poco o nulla. Visto l’arretramento degli scaligeri, la Juve non trova spazi e prova a rendersi incisiva puntando sui tiri da fuori e facendo avanzare oltre la metà campo anche i centrali difensivi. Come pericolosità, registriamo al 17’ e al 32’ due sortite di Tevez: nella prima Rafael viene impegnato a respingere coi pugni e nella seconda, il portiere brasiliano evita il gol accartocciandosi sul tiro dell’argentino, entrato in area dopo una triangolazione con Vidal. Al 36’ il Verona sfrutta una delle sue rare incursioni in area bianconera e si porta a sorpresa in vantaggio: angolo di Hallfredsson dalla sinistra, testa di Moras per Cacciatore che sul filo del fuorigioco deposita alle spalle di Storari. L’illusione dura pochissimo. La Juventus mette in campo tutta la sua rabbia e l’Hellas, forse galvanizzato dal gol, presta il fianco. Al 38’ corner di Pirlo, testa di Pogba e salvataggio sulla linea di Cacia. 1’ dopo però è già pareggio: Bianchetti lascia troppo spazio a Tevez lanciato in area, il nr 10 di casa si gira e di precisione insacca in diagonale sul secondo palo. I campioni d’Italia continuano a premere. Vogliono il vantaggio prima della fine del 1° tempo e i gialloblù un po’ scioccati accusano il colpo. Nel 2° dei 3 minuti di recupero, Tevez dal limite prende un incredibile doppio palo: la palla dopo aver picchiato sul primo, percorre tutta la linea di porta, sbatte sul secondo e rotola fra le braccia di Rafael. Al 48’ però non c’è scampo per l’Hellas: dalla destra cross di Vidal al centro, Moras che fino a quel momento aveva giganteggiato, cicca il pallone di testa favorendo l’incornata di Llorente che infila: 2-1.

Nella ripresa i bianconeri provano a chiudere la gara ma ogni loro azione rimane vana. Al 66’ Pogba tenta di beffare Rafael dalla distanza, ma coglie la traversa. Mandorlini prova a scuotere i suoi e alla ricerca del pareggio manda in campo prima Gomez al posto di Donati e poi Iturbe al posto di Agostini. Ora Cacia ha più supporto, ma in attacco si rimane lo stesso evanescenti. Del resto la Juve quando scende fa paura: sull’uno contro uno ha una marcia in più e questo porta il Verona al difficile compito di proteggersi e contemporaneamente rilanciarsi. La manovra offensiva non si innesca e la partita si chiude così. I migliori dei nostri sono stati senza dubbio Moras e Cacciatore in difesa e Romulo insieme a Jorginho a centrocampo. A quest’ultimo fra l’altro va il merito di aver cancellato Pirlo dal terreno di gioco con una marcatura a uomo d’altri tempi. Buono anche l'esordio di Gonzalez nel pacchetto arretrato.

Mercoledì ci si aspetta un pronto riscatto. Nel turno infrasettimanale si rimane a Torino: affronteremo al Comunale i granata di Ventura. Gli ingredienti per fare bene ci sono tutti.

Andrea Faedda,
Hellas Verona Style







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