Foto Pegaso

Cambio di torneo ma stesso Verona. Almeno nelle ultime partite. Campionato o Coppa Italia non fa differenza. Stessi errori e stesse disattenzioni difensive. Regali su regali che in Serie A non puoi permetterti e che al contrario, da qualche tempo vengono concessi troppe volte. Eppure ieri sera a Genova gli interpreti non erano i soliti titolari, ma coloro che fino ad oggi hanno avuto poco spazio e che avrebbero dovuto dimostrare qualcosa in più.

Ed invece… dopo le 3 sconfitte di fila in Campionato, nel 4° turno di Coppa Italia arriva pure la 4^ disfatta con tanto di eliminazione dal torneo. Inoltre, dopo quelle di Firenze di lunedì scorso, l’Hellas si è buscato altre 4 sberle. Autrice delle quali questa volta è stata la rigenerata Sampdoria di Sinisa Mihajlovic. I blucerchiati superano il turno e agli ottavi di finale se la vedranno con la Roma.

Come accennato in precedenza, ampio turn-over per i gialloblù con Mandorlini che adotta il 3-5-2. Mihaylov tra i pali; Marques, Moras e Albertazzi in difesa; Sala, Donadel, Cirigliano, Donati e Rubin a centrocampo, con Longo e Cacia in avanti.

L’inizio è vivace, le due formazioni si affrontano a viso aperto e la prima occasione è veneta. 14’, dalla sinistra, da posizione defilata, punizione di Donadel con palla che bacia la parte superiore della traversa e va fuori. 1’ dopo, doriani in vantaggio: cross di Poulsen dalla sinistra, rimpallo in area che favorisce Sansone (non chiuso da Donati), botta secca e rete. La Samp prende campo e dopo 5’ raddoppia grazie ad un altro “cadeau” scaligero. Incredibile retropassaggio di Cirigliano che mette in moto Petagna, tiro dal limite, Mihaylov respinge sui piedi di Bjarnason che tutto solo mette dentro. L’Hellas si sveglia verso la 2^ metà del primo tempo ma le occasioni avute da Longo e Cacia non vengono concretizzate.

La ripresa è a senso unico. I veneti non ci stanno e pressano per arrivare al gol che accorci le distanze. Lo realizzano finalmente al 64’. Il neo-entrato Martinho dalla sinistra mette al centro, splendida coordinazione e sinistro al volo di Longo che sigla un gol stupendo all’incrocio dei pali.
Il Verona insiste e cerca il pari ma all’83’ viene penalizzato dall’arbitro. Corner gialloblù dalla destra, Petagna tocca la sfera in area col braccio, ma per il signor Nasca è tutto regolare e nega un rigore sacrosanto. L’azione prosegue e la Samp triplica: Krsticic ruba palla a Donati e s’invola in contropiede verso Mihaylov. Dopo la lunga cavalcata, segna il gol della sicurezza. Dal possibile 2-2 allo sconcertante 3-1. Non basta però. I liguri sull’onda dell’entusiasmo dilagano. 88’ Petagna si accentra, scarica in area per Krsticic, sfera al tutto solo Renan che fa poker con un sinistro forte e preciso.

E’ vero che il rigore non assegnato, avrebbe senz’altro cambiato le sorti del match, ma al di là di quello, va considerata soprattutto la ragione per la quale l’incontro stesso è stato compromesso. E cioè la poca concentrazione dell’Hellas nel primo tempo. Ecco la chiave che ha permesso ai blucerchiati di portarsi sul 2-0 in pochi minuti. Da cosa sono dovute tutte queste disattenzioni? Perché il Verona prende così tanti gol in pochi minuti? L’analisi passa a Mandorlini. Forse qualcuno dovrebbe pensare a fare meno spot pubblicitari e concentrarsi di più sul campo. Intanto tutti in ritiro fino alla gara di domenica prossima contro l’Atalanta al Bentegodi. Se si dovesse perdere anche quella… ogni certezza inizierebbe a sgretolarsi.

Andrea Faedda,
Hellas Verona Style







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