 Che sarebbe stata dura lo si sapeva dall’inizio, ma alla fine gli 11 mastini gialloblù escono dal campo ostico di Catania con un punto importantissimo. I padroni di casa giocano all’arma bianca e soprattutto nel primo tempo hanno le occasioni migliori per passare. Sulla loro strada però, trovano un Rafael strepitoso che compie almeno 3 interventi da grande portiere. La seconda frazione di gioco invece è più equilibrata. I rosso-azzurri attaccano, ma anche l’Hellas si rende pericoloso in area avversaria grazie agli spunti di Iturbe. Finisce 0-0. Un punto che fa sorridere di più il Verona (sempre 6° in classifica con 26 punti, a -14 dalla salvezza), piuttosto che i siciliani (ancora ultimi). Mandorlini senza gli acciaccati Gonzalez e Jorginho, schiera al centro della difesa Moras accanto a Maietta, mentre a centrocampo, ad orchestrare le manovre c’è Donati. A guidare l’attacco, il solito Toni, affiancato da Iturbe e Gomez. Anche De Canio si affida al 4-3-3, disponendo in mediana Plasil, Izco e Guarente e nel reparto avanzato Castro, Leto e Barrientos. Il Catania fa la partita e mostra maggior voglia di vincere. Il Verona soffre ma si difende bene. Dopo 3’ Izco scalda i guantoni a Rafael: tiro da lontano e deviazione in angolo del brasiliano. Al 16’ il portiere gialloblù si rende nuovamente protagonista effettuando un miracolo sul diagonale di Leto da distanza ravvicinata. Al 34’ altro prodigio dell’estremo scaligero: punizione di Barrientos da fuori, tuffo di Alvarez che devia di testa verso la porta, Rafael è un baluardo. Al 42’ si vede anche l’Hellas: tacco di Toni che lancia Gomez a tu per tu con Frison, il segnalinee ferma tutto per fuori gioco dell’argentino. Il secondo tempo è più combattuto. Gli scaligeri rispondono agli affondi dei siciliani e non si lasciano schiacciare. Le sortite veronesi nascono perlopiù dalle invenzioni di Iturbe. Con la sua velocità il “Messi guaranì” mette in apprensione la difesa catanese che per 3 volte (al 53’, al 74’ e all’89’) riesce a scamparla. La gara termina a reti inviolate. Un punto a testa. Va bene così. Andrea Faedda,
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